Fin dall’adolescenza mi accompagnano due grandi passioni: la lettura e la scrittura.
Leggere è un bisogno essenziale, per imparare a ragionare, discernere, rapportarsi; una fonte immensa di ispirazione.
Scrivere è una necessità dell’animo, ma anche diligenza, costanza e metodo; un lavoro lento e spontaneo, in un libero fluire di pensieri ed idee.
Un’accurata ricerca di informazioni ed una minuziosa attività di revisione, rilettura e riscrittura sono passi fondamentali per mettere ordine in ciò che ho immaginato.
“Il tempo mutato” (Lettere Animate, 2014) è il mio primo romanzo.
Ariel del Canto è entomologo; Martha Brenson, la sua fidanzata, è bioarchitetto.
Vivono in un mondo in cui il bene più prezioso è l’ossigeno, estratto da enormi torri tecnologiche per diffonderlo nell’aria in orari determinati e con potenza regolamentata; un’epoca post-tecnologica, nella quale vita e morte sono monitorate. Martha, incaricata di visitare alcune centrali di estrazione, intraprende un viaggio attraverso la Confederazione Europea, accompagnata da Ariel.
Una morte sospetta, incontri ambigui, insolite scoperte: queste le premesse di un percorso che presto sconvolgerà le loro vite, un viaggio in cui saranno costretti a lottare per la propria sopravvivenza e quella del pianeta. Una storia emozionante, nella quale il cinismo e l’avidità di alcuni si scontrano con la caparbietà e gli ideali dei protagonisti. Una storia d’amore.
Booktrailer: https://www.youtube.com/watch?v=7FGMddtzp_A
Un romanzo avvincente nato da un’idea estremamente originale e scritto con grande proprietà di linguaggio che già dai primi capitoli si tinge di giallo. L’autore ci guida per mano fino alla fine descrivendo con dovizia di dettagli gli scenari desolanti di un pianeta dal futuro inquietante in cui, tuttavia, c’è ancora spazio per la speranza. L’ho letto tutto di un fiato perchè ero ansiosa di conoscere il finale. Appassionante: lo consiglio!
Interessante romanzo di fantascienza ambientato in un mondo post-nucleare. L’autore è impegnato nella descrizione di un realtà immaginaria toccando temi quali la industrializzazione, sostenibilità, eugenetica e giustizia sociale.Nonostante non sia un grande appassionato di testi di fantascienza, riconosco grade merito all’autore che ricorda, in chiave moderna, il filone letterario anni ’50 di Huxley (il mondo nuovo) e Bradbury.
Un romanzo che si legge tutto d’un fiato, una pagina tira l’altra ed ho fatto notte per finirlo. Un libro che mi ha emozionata, incuriosita, stupita. Un finale che mi ha strappato qualche lacrima come pochi altri libri in vita mia. Una scrittura fluida lo rendono avvincente, fantasioso, pessimistico ed ottimista al tempo stesso. La speranza, uno dei temi dominanti, il ritorno alle origine come condizione indispensabile per progredire questo è quello che ho apprezzato di più. Un romanzo di fantascienza che in realtà io definirei di attualità. Un libro che farei leggere a tutti, alle nuove generazioni perché possano avere spunti di riflessione sulle direzioni da prendere ed alle persone con qualche primavera in più perché tirino le somme sul loro operato e sul pianeta che lasceranno alle generazioni future. Attendo con impazienza e molta curiosità nuovi libri dell’autore.